How to become an au pair in Italy?

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Italy ha 7 differenti programmi per le diverse nazionalità di au pair.
Scegli qui quali programmi vuoi vedere e mettere a confronto.

norme e regolamenti

Au pair
EU/EEA/CH
Working Holiday
New Zealand
Student
World

permanenza minima

Non è prescritta dalla legge una permanenza minima dell'au pair in Italia.

Non è richiesta agli au pair una permanenza minima in Italia.

Non è richiesta agli au pair-studenti una permanenza minima in Italia.

permanenza massima 

2 anni

Secondo l'accordo Europeo sul collocamento alla pari, articolo 3

Il collocamento alla pari, la cui durata iniziale non sara' superiore ad un anno, puo' tuttavia essere prolungato in modo da permettere un soggiorno di due anni al massimo.

12 mesi

ore lavorative

  • Massimo 5 ore al giorno
  • Massimo 6 giorni la settimana


  • La persona collocata alla pari deve fornire alla famiglia ospitante, prestazioni consistenti in una partecipazione ai normali lavori casalinghi. Il tempo realmente consacrato a tali prestazioni non superera', in linea di massima, la durata di 5 ore al giorno.(art. 9 legge 18 maggio 1973, n. 304 )


  • La persona collocata alla pari deve disporre di tempo sufficiente per seguire i corsi di lingue e perfezionarsi sul piano culturale e professionale; a tale scopo verrà accordata ogni facilitazione per regolare opportunamente gli orari di lavoro.
  • La persona collocata alla pari deve disporre di almeno un giorno intero di riposo ogni settimana, fra cui almeno una Domenica al mese, e deve avere ogni possibilità di partecipare alle funzioni della propria religione (art. 8 dell'accordo europeo sul collocamento alla pari)
  • Massimo 5 ore al giorno
  • Massimo 6 giorni la settimana


  • La persona collocata alla pari deve fornire alla famiglia ospitante, prestazioni consistenti in una partecipazione ai normali lavori casalinghi. Il tempo realmente consacrato a tali prestazioni non superera', in linea di massima, la durata di 5 ore al giorno.(art. 9 legge 18 maggio 1973, n. 304 )


  • La persona collocata alla pari deve disporre di tempo sufficiente per seguire i corsi di lingue e perfezionarsi sul piano culturale e professionale; a tale scopo verrà accordata ogni facilitazione per regolare opportunamente gli orari di lavoro.
  • La persona collocata alla pari deve disporre di almeno un giorno intero di riposo ogni settimana, fra cui almeno una Domenica al mese, e deve avere ogni possibilità di partecipare alle funzioni della propria religione (art. 8 dell'accordo europeo sul collocamento alla pari)

Vi preghiamo di ricordare che i titolari di visto Vacanza Lavoro sono autorizzati a lavorare per non più di 6 mesi in Italia (a questo si aggiunge il divieto di essere impiegati per più di 3 mesi con lo stesso datore di lavoro).

  • Massimo 5 ore al giorno
  • Massimo 6 giorni la settimana


  • La persona collocata alla pari deve fornire alla famiglia ospitante, prestazioni consistenti in una partecipazione ai normali lavori casalinghi. Il tempo realmente consacrato a tali prestazioni non superera', in linea di massima, la durata di 5 ore al giorno.(art. 9 legge 18 maggio 1973, n. 304 )


  • La persona collocata alla pari deve disporre di tempo sufficiente per seguire i corsi di lingue e perfezionarsi sul piano culturale e professionale; a tale scopo verrà accordata ogni facilitazione per regolare opportunamente gli orari di lavoro.
  • La persona collocata alla pari deve disporre di almeno un giorno intero di riposo ogni settimana, fra cui almeno una Domenica al mese, e deve avere ogni possibilità di partecipare alle funzioni della propria religione (art. 8 dell'accordo europeo sul collocamento alla pari)
  • Vi preghiamo inoltre di ricordare che, i titolari di visto per studenti sono autorizzati in Italia a lavorare fino a 1040 ore all'anno (ad esempio 20 ore alla settimana per un anno o 40 ore alla settimana per sei mesi, ma è bene ricordare che in qualità di au pair non possono superare le 30 ore a settimana e che da studenti devono inoltre dedicare almeno 20 ore al corso di lingua Italiana). Più in generale, trattandosi della combinazione di due diverse esperienze (essere au pair e studenti allo stesso tempo), i limiti legali che si applicano ad ognuna di esse si sovrappongono l'un l'altro, in maniera tale che quello più restrittivo prevalga.

giorni liberi

  • 1 giorno intero alla settimana come minimo
  • 4 sere libere alla settimana come minimo

Secondo la legge Italiana, gli au pair hanno diritto ad almeno un giorno libero alla settimana (tra questi giorni liberi almeno uno al mese deve cadere di domenica) inoltre è pratica comune garantire all'au pair un minimo di 4 sere libere a settimana

vacanze

  • 4 settimane all'anno
  • 2 giorni lavorativi per ogni mese lavorato sono riconosciuti all'au pair nel caso si trattenga meno di un anno
  • E' pratica comune che i giorni festivi siano tali anche per gli au pair

Normalmente se un au pair segue la famiglia nelle vacanze e deve attendere comunque ai propri compiti, questo viene considerato alla stregua del lavoro "normale" (ovviamente le spese di viaggio sono a carico della famiglia ospitante) viceversa, se l'au pair è libero dai suoi compiti ordinari, questo periodo dovrebbe essere dedotto dalle vacanze spettanti. In un caso o nell'altro, l'au pair ha diritto a ricevere la sua paghetta.

lavoro ammesso

Secondo la legge italiana e l'Accordo Europeo sul collocamento alla pari

La persona collocata alla pari deve fornire alla famiglia ospitante prestazioni consistenti in una partecipazione ai normali lavori casalinghi

La definizione di questi servizi, i diritti e i doveri della persona collocata alla pari e della famiglia ospitante, la misura e le modalità in cui l'au pair sarà tenuto a condividere la vita della famigilia (godendo allo stesso tempo di un certo grado di indipendenza): tutto ciò sarà oggetto di un accordo scritto concluso tra l'au pair e la famiglia ospitante.

Fin qui la legge, che concede un certo livello di flessibilità alle parti in modo da soddisfare le rispettive necessità, più in generale buon senso e pratica comune suggeriscono di guardare all'au pair come un membro aggiuntivo della famiglia (au pair significa letteralmente "alla pari", quindi anche sullo stesso piano) un componente in più che dà una mano, tutto ciò non lascia alcun margine ad eventuali abusi.

Quali compiti competono all'au pair? quali non rientrano assolutamente tra le sue mansioni? Partecipate alla discussione nella nostra community!

lavoro non ammesso

Non c'è una definizione ufficiale di quali siano dei compiti inappropriati per un au pair, la legge lascia alle parti libertà sufficiente per definire ciò che soddisfa al meglio i reciproci interessi, nondimeno, esempi ricavati dalla pratica comune (e sopratutto il buon senso!) ritornano utili in questi casi (ad esempio non ci si dovrebbe attendere dall'au pair che si prenda cura dei membri anziani della famiglia in quanto non si tratta di un badante).

Unitevi alla nostra community e discutete su ciò che ritenete essere assolutamente un compito non adatto ad un au pair.

paghetta

La legge non definisce l'importo della paghetta che spetta all'au pair, è pratica comune in Italia corrispondere una somma compresa tra i 250 e i 300 € al mese (per un impegno settimanale di 30 ore) tale importo dovrebbe essere erogato anche in caso di malattia o ferie.

vitto e alloggio

Vitto e alloggio vengono corrisposti gratuitamente dalla famiglia ospitante, questo include anche i periodi di vacanza ed (eventualmente) di malattia.

stanza

Secondo l'Accordo Europeo sul collocamento alla pari, l'au pair 

ove possibile, occuperà una stanza separata

A questo proposito e a titolo esemplificativo, possiamo ricordare che tra le strette formalità che devono essere espletate e documentazioni che devono essere prodotte per permettere l'ingresso di un lavoratore non comunitario, c'è l'obbligo di certificare l'abitabilità e l'idoneità sanitaria dell'alloggio destinato ad ospitarlo (certificazione che dovrà essere richiesta al comune di residenza).

Analogamente, non è irragionevole dare per scontato che tali standard, anche nei casi in cui non siano esplicitamente e preventivamente richiesti, debbano essere nei fatti rispettati.


corso di lingue 

A meno di un accordo tra la famiglia e l'au pair che disponga diversamente, ogni spesa relativa ad eventuali corsi di lingua è da ritenersi a carico dell'au pair.

spese di viaggio

Non ci sono regole ufficiali riguardo chi debba sostenere le spese di viaggio dell'au pair, nondimeno, è pratica piuttosto comune che se ne faccia carico l'au pair stesso.

assicurazione sanitaria e per infortuni e responsabilità civile

Secondo la legge Italiana, la famiglia ospitante deve provvedere alla copertura sanitaria (ivi compresi anche maternità e infortunio) per l'au pair, ciò può essere fatto sia iscrivendolo al servizio sanitario nazionale che/o sottoscrivendo una polizza assicurativa privata.

A tal proposito è utile ricordare che i cittadini Europei titolari di una tessera sanitaria (TEAM in Italia) sono coperti in Italia per permanenze fino a tre mesi e possono accedere al servizio sanitario nazionale semplicemente pagando un ticket.

Per permanenze superiori a tre mesi o nel caso l'au pair sia sprovvisto di tessera sanitaria (o perchè è un cittadino Europeo che non ha titolo ad averla o semplicemente perchè non è un cittadino Europeo) è richiesta una adeguata assicurazione sanitaria (ad esempio, questa è tra i documenti che devono essere prodotti dalla famiglia nel caso di una lettera d'invito finalizzata al rilascio di un visto).

Gli au pair hanno in Italia la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale (anche per permanenze inferiori ai tre mesi) pagando un contributo forfetario.

E' anche importante sottolineare che, anche quando non espressamente richiesto dalla legge, è pratica comune che la famiglia sottoscriva una polizza assicurativa che copra eventuali danni causati dagli au pair durante la loro permanenza o da questi sofferti mentre impegnati nei loro compiti. 

Secondo la legge Italiana, la famiglia ospitante è tenuta a provvedere alla copertura sanitaria oltre a quelle per infortunio, malattia e gravidanza per gli au pair. Questo può essere fatto iscrivendoli al sistema sanitario nazionale e/o sottoscrivendo privatamente una adeguata polizza assicurativa.

A tal merito, è utile ricordare che al fine di fare richiesta di un visto Vacanza Lavoro, ai cittadini Neozelandesi è richiesto di

certificato attestante polizza assicurativa medica  e per ospedalizzazione a copertura illimitata per l'intero periodo del visto (o fino ad Euro 30.000)

E' pratica comune nel caso degli au pair che sia la famiglia ospitante a farsi carico di tale polizza assicurativa (limitatamente al periodo che l'au pair trascorre in una data famiglia),

maggiori informazioni possono essere ottenute qui, qui ed infine qui (in Inglese).

Gli au pair possono iscriversi al servizio sanitario nazionale Italiano pagando un importo forfetario.

E' inoltre opportuno ricordare che, anche quando non espressamente richiesto dalla legge, è pratica comune che la famiglia sottoscriva una polizza assicurativa sulla responsabilità civile per eventuali danni causati dagli au pair durante la loro permanenza o subiti durante lo svolgimento delle loro mansioni.


Ai candidati all’ottenimento del visto Italiano per studenti viene normalmente richiesto, da parte delle autorità consolari presso le quali è stata depositata la richiesta, di fornire prova di possesso di assicurazione medica internazionale valida all’interno di tutta l’area Schenghen. Maggiori dettagli relativi alle tipologie assicurative richieste possono essere ottenuti attraverso il circuito consolare Italiano.


In aggiunta, è utile tenere a mente che, conformemente alla legge Italiana, la famiglia ospitante è tenuta a fornire all’au pair adeguata copertura assicurativa per salute/maternità/infortunio, tale obbligo può essere assolto iscrivendo l’au pair al servizio sanitario nazionale e/o tramite polizza assicurativa privata.

Gli au pair hanno in Italia la possibilità di iscriversi al SSN (anche per permanenze inferiori ai tre mesi – è richiesta la residenza in Italia) pagando un importo forfetario.

E’ inoltre importante sottolineare che, anche quando non esplicitamente richiesto dalla legge, è pratica comune (oltre che altamente consigliabile) che la famiglia sottoscriva una polizza assicurativa per la responsabilità civile per eventuali danni causati dall' au pair durante la propria permanenza o subiti durante l’assolvimento dei propri compiti.




sistema di previdenza sociale

Per quanto a nostra conoscenza, in Italia gli au pair non sono tenuti al versamento di contributi sociali.

tasse

Gli au pair non sono, per quanto a nostra conoscenza, tenuti al versamento di tasse (connesse alla condizione di au pair) in Italia.

costo per la famiglia ospitante

  • paghetta: 275€
  • assicurazioni: ~ 45€
  • vitto e alloggio: ~ 210€
  • eventuale abbonamento per i mezzi pubblici necessario allo svolgimento delle mansioni assegnate (ad es. per accompagnare i bimbi a scuola): ~40€
  • eventuale maggiorazione dell' RC auto nel caso l'au pair sia autorizzato a prenderla per i motivi sopra esposti

La somma di quanto sopra si aggira indicativamente intorno ai 570€ mensili 

termine del contratto

L'au pair e la famiglia sono liberi di determinare, all'interno dei limiti massimi imposti dalla legge, la durata di validità del contratto tra loro stipulato.

Nel caso in cui tale durata sia indeterminata, la legge permette ad ognuna delle parti, previo preavviso di due settimane, di porre fine al rapporto che le lega.

In ogni caso, tale rapporto può essere interrotto con effetto immediato in caso di mancanza grave da una delle parti o se altre gravi circostanze lo richiedono.

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passo dopo passo

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Ciao, mi chiamo Davide Contu

e sono responsabile per le informazioni su questo paese. 

Ho ricercato estesamente le informazioni che appaiono su questa pagina, tuttavia non posso garantire che sia tutto corretto e aggiornato.  

Se dovessi trovare qualche errore, ti prego di mandarmi un messaggio. 

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